Con il consiglio comunale straordinario di oggi, le nebbie si sono definitivamente diradate e gli schieramenti sono stati chiariti.
Adesso, come fiocco sulla vicenda, manca solo l’autorizzazione alla demolizione del manufatto esistente, da parte dell’ufficio urbanistica e il gioco sarà fatto.
Piccolo riassunto. Dopo anni di lotte del Comitato di Salvaguardia espressa su tutti piani, spunta fuori la pista dei dossier che – guarda caso, interessa anche ciò che accade al Convento dell’Immacolata. Non saturi di ciò che già hanno, i frati conventuali – che dapprima si siedono in affari con certe società immobiliari bloccate a causa di problemucci a Roma Capitale, rimediano una sentenza di usucapione nella quale aggiungono terra usucapita a terra donata, quindi ricevuta obbligandosi a riservarla per “scopi religiosi”. Tutto questo, per realizzare dieci bei villini quadrifamiliari fronte mare ma non per meri interessi economici no, ci mancherebbe, ma per esportare denaro in Africa e realizzare sostegno alle attività missionarie. La giustificazione regge, non fa una piega. Peccato che, nel frattempo, sulla questione interviene anche la sovrintendenza e la nuova società – con la quale si era sottoscritto un preliminare, esce di scena per far interpretare il ruolo da protagonisti ai nuovi frati di “fratello mattone e sorella calce”.
Niente da fare, le istanze del Comitato – tra nuovi documenti che si trovano e convergenze inaspettate, si materializzano in una mozione per variare la categoria del lotto interessato da zona espansione a area verde, presentata dal consigliere Fiorelli che però in prima battuta viene respinta a favore – tra imbarazzanti assenze e distinguo trasversali tra maggioranza ed opposizione – di una larga intesa per inserire l’area del convento in una variante che riguardi tre aree verdi nella frazione di Santa Severa. L’uovo di Colombo. Appuntamento al primo consiglio comunale del 2025.
Il Sindaco, nel frattempo, incarica un architetto proposto da Italia Nostra per elaborare la variante al P.R.G. che dovrà essere votata in consiglio comunale. Appena la variante sarà pronta e gli uffici l’avranno visionata, dovrà essere votata. Colpo di scena, nuovo consiglio comunale, mozione vecchia. Poco prima il solito scenario: le letterine del frati conventuali il cui lessico richiama ai metodi di una grande isola molto a sud dello stivale italico e veline d’attacco che partono sui giornali che dovrebbero difendere la verità. Il risultato appare scontato, grossi dosi di Imodium in consiglio comunale e, tra nuove assenze, malattie stagionali, distinguo, dubbi, indicazioni da ordini professionali vari, la mozione si infrange nuovamente contro il muro dei palazzinari.
A questo punto, la rimozione della mozione oltre ad aver il pregio di rendere manifesta la ragione per cui tanti siedono in consiglio comunale, apre la strada alla soluzione finale. Nei prossimi giorni, si scioglieranno i nodi. Dentro o fuori: abbattimento del convento autorizzato dall’urbanistica o nuovo consiglio comunale con all’ordine del giorno la variante al PRG che approva le tre nuove aree verdi di cui Santa Severa – che ormai affoga sotto valanghe di cemento – ha assolutamente bisogno.
In tutto questo, il destino di un parco, di un convento e di una chiesa che ha visto la presenza di un Santo, un luogo che dovrebbe essere difeso da cittadini, istituzioni religiose, politiche, sociali e culturali. Un sito che potrebbe rivestire seriamente il baricentro religioso, ambientale, sociale e culturale di una frazione, al posto di una Parrocchia che attualmente è decisamente fuori misura. E’ troppo tardi? Non lo sappiamo, l’unica cosa certa è che in tutti questi anni abbiamo visto intervenire nella vicenda veri e propri eventi miracolosi. Noi confidiamo che ve ne possano essere altri, per il momento non possiamo far altro che pregare e lottare.
Lorica e Preghiera, questo è il nostro comandamento. “Chi lascia incompiuta la lotta, non ha pace.”
Il direttivo del Centro Studi Aurhelio