La notizia che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha avviato la consultazione pubblica per la reindustrializzazione dell’area di Civitavecchia, così come fatto già da qualche settimana per Brindisi, è un’ottima notizia e rappresenta un passaggio fondamentale per disegnare il futuro produttivo di questo territorio.
Civitavecchia ha bisogno di una transizione economica che garantisca nuove opportunità di sviluppo e di occupazione. Di progetti che diano priorità alla salute dei cittadini e all’ambiente. Ci aspettiamo che si costruisca un modello di crescita che coniughi innovazione tecnologica e sostenibilità.
Civitavecchia ha tutte le carte in regola per essere un laboratorio a livello regionale e nazionale. E auspichiamo che abbia una centralità in questo percorso vantando nei confronti del Paese un credito morale, sociale ed economico per aver ospitato la centrale a carbone più grande d’Italia.
È necessario pertanto lavorare tutti insieme, ogni ente preposto, ogni portatore di interesse, agni attore attivo, affinché questo passaggio epocale che sta comunque producendo una crisi sociale ed occupazionale, si trasformi in una vera opportunità per tutti.
Non si lasci indietro nessuno. Non si presentino piani industriali che mettano in pericolo anche un solo posto di lavoro e i livelli occupazionali.
Negli anni passati, come Regione Lazio, presentammo proprio qui un Piano di Transazione Ecologica per questa città. Un documento redatto in collaborazione con Sapienza Innovazione e tanti altri enti. Fu un lungo e approfondito confronto che portò alla stesura di un piano minuzioso e specifico che delineò asset strategici d’intervento: la trasformazione dell’area portuale, il nuovo distretto energetico, il turismo sostenibile e nuovi poli produttivi e innovativi.
Individuammo tre validi ed innovativi progetti: economia circolare, logistica ed eolico offshore. Si riparta da qui, ma senza fretta. Senza la frenesia di presentare piani raffazzonati.
Il termine della mezzanotte del 28 aprile 2025 posto dal Ministero per presentare da parte degli imprenditori interessati le proprie manifestazioni di interesse, allegando la documentazione utile a focalizzare i progetti, è insufficiente per produrre una vera e valida proposta. È necessaria una proroga a tale termine.
La nomina da parte del Governo del commissario per il post carbone a supporto del territorio per sveltire alcune procedure strategiche necessarie a questa fase di transizione cruciale. ‘Nulla quaestio’ ma si potrebbero anche nominare due sub commissari che si identifichino con i sindaci delle due città coinvolte, il sindaco di Brindisi e quello di Civitavecchia. Questo a garanzia che non ci siano scelte calate dall’alto, ma si dia davvero la possibilità di partecipare dal basso alle decisioni che riguardano il futuro di queste due comunità.
In fine, penso che si debba mettere sul tavolo la possibilità che lo Stato possa intervenire con proprie finanze per armonizzare i bilanci dei comuni di Brindisi e Civitavecchia perché con l’uscita di scena di Enel si perderanno importanti risorse economiche che potrebbero mettere a repentaglio la tenuta finanziaria di queste due amministrazioni.
Così la consigliera regionale del Pd Lazio, Michela Califano, intervenendo oggi al Consiglio Comunale di Civitavecchia sul ‘percorso di decarbonizzazione della centrale Enel di Torre Valdaliga Nord’ ancora in corso.